La svalutazione è il metodo contabile per spendere gli acquisti di capitale nel tempo. Esistono due motivi per cui si potrebbe voler registrare il deprezzamento: si sta tenendo la contabilità delle proprie finanze personali e si desidera tenere traccia del valore netto oppure si sta tenendo la contabilità di una piccola impresa e si ha la necessità di produrre un documento finanziario dal quale si dedurranno le detrazioni fiscali.
Il metodo di registrazione della svalutazione è lo stesso in entrambi i casi ma lo scopo finale è diverso; in questa sezione verranno discusse le differenze fra i due Prima di tutto si riportano dei termini di utilizzo comune trattando di deprezzamento.
Deprezzamento accumulato - il totale cumulato del deprezzamento avvenuto nella vita di un bene. Esso viene accumulato nel conto di deprezzamento nella sezione del bene.
Deprezzamento contabile - è l’importo del deprezzamento che viene registrato sui documenti finanziari per un periodo contabile.
Giusto valore di mercato - l’importo per il quale un bene può essere venduto a una data precisa.
Valore netto registrato - è la differenza fra il costo originale di acquisto del bene e il deprezzamento a una certa data.
Costo originale - è l’importo di denaro con cui è stato acquistato il bene. Sono inclusi in esso tutti i costi necessari a rendere utilizzabile per i propri scopi il bene. Per esempio: spedizione, costi di installazione, addestramenti speciali ecc…
Valore di recupero - è il valore al quale si stima che il bene possa essere venduto al termine della sua vita utile (per il proprio utilizzo).
Ammortamento fiscale - è l’importo del deprezzamento utile per individuare il valore del reddito imponibile per l’applicazione delle imposte.
Il deprezzamento è utilizzato nelle finanze personali per far diminuire periodicamente il valore di un bene al fine di avere a disposizione una stima accurata del valore netto corrente. Per esempio, se si possiede un’auto, è possibile tener traccia del suo valore attuale registrando il deprezzamento ogni anno. Per farlo, è necessario registrare il prezzo di acquisto originale come un’attività e poi registrare un’uscita relativa alla svalutazione (consultare Sezione 16.4, «Esempio» per vedere un esempio). Così facendo il valore netto contabile sarà approssimativamente uguale al giusto valore di mercato del bene alla fine dell’anno.
Depreciation for personal finance has no tax implications, it is simply used to help you estimate your net worth. Because of this, there are no rules for how you estimate depreciation, use your best judgement.
Per quali beni si dovrebbe stimare la svalutazione? Dato che lo scopo del deprezzamento per le finanze personali è quello di fornire una stima del valore netto dei propri beni, si consiglia di registrare la svalutazione solamente per quei beni che hanno un valore rilevante e che un giorno si potrebbe desiderare rivendere come, per esempio, un’auto o una barca.
Al contrario delle finanze personali dove lo scopo è quello di tracciare il valore dei beni personali, le imprese devono far corrispondere le spese di acquisto di un bene capitale con la rendita che questo può fornire; questo è possibile solo con la registrazione della svalutazione. Le imprese hanno anche a che fare con le leggi sulle imposte che trattano il deprezzamento; questo prende il nome di ammortamento fiscale. L’impresa è libera di scegliere qualsiasi schema desideri per registrare il deprezzamento, ma lo schema utilizzato per l’ammortamento fiscale è fisso. Spesso questo comporta delle differenze tra svalutazione contabile e ammortamento fiscale, ma è possibile prendere dei provvedimenti per ridurre questo effetto.
Quali acquisti dovrebbero essere capitalizzati? se si prevede che un bene acquistato possa fornire delle entrate per un tempo superiore all’anno corrente, allora dovrebbe essere capitalizzato. In questa definizione ricadono quindi i beni quali i terreni, gli edifici, le attrezzature, le auto e i computer (se vengono tutti utilizzati per lavoro). Non sono compresi i beni che possono considerarsi come scorte. Così, se si acquista un bene con l’intento di rivenderlo, non dovrebbe essere capitalizzato.
Oltre al prezzo di acquisto del bene in sé stesso, qualsiasi costo sostenuto per rendere utilizzabile il bene, dovrebbe essere capitalizzato. Per esempio, se si acquista un’attrezzatura che deve essere spedita fuori città, che necessita di lavori elettrici per l’installazione e di corsi specifici sul suo utilizzo, tutti questi costi potranno essere inclusi nel costo dell’attrezzatura.
È anche necessario conoscere il valore di recupero del bene che, solitamente, viene assunto pari a zero. Il bisogno di conoscere il valore di recupero deriva dal fatto che il bene sarà deprezzato fino a quando il valore netto contabile (costo meno deprezzamento) sarà pari al valore di recupero. Così, quando il bene sarà tolto dal registro, non si avranno perdite o guadagni derivanti dalla cessione del bene.
L’ultimo passo consiste nell’individuare il metodo di svalutazione da utilizzare. Questo argomento verrà discusso nelle pagine seguenti.
Avvertimento | |
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Si presti attenzione al fatto che diversi Paesi possono avere politiche sulle imposte sostanzialmente diverse per quanto riguarda il deprezzamento; questo documento fornisce solamente delle nozioni di base in modo che poi ognuno possa applicare la politica sulle imposte e sul deprezzamento che interessa nel caso specifico. |